Lewis legge Paradiso perduto di Milton all’età di soli nove anni. Suo padre aveva comprato e letto un’enormità di libri che traboccano dagli armadi, scaffali e finanche i corridoi della sua casa. Ancora bambino legge quest’opera. Nel 1942, ormai esperto critico letterario, scrive di essa una prefazione. Legge e rilegge quel libro. Milton, può dirsi si era impadronito di lui, Da professore tiene numerose lezioni sulle opere di questo autore. Ad Oxford poi Charles Williams, suo inseparabile amico, stimola, alimenta, se possibile, dilata il suo amore per Milton. Nel 1940, Charles Williams tiene prima una conferenza e poi contribuisce alla stesura dell’introduzione ai poemi dello stesso Milton, riedita in quello stesso anno.[1]
Tutto ciò, insieme ad un invito da parte del Senato Accademico dello University College di Bangor, nel Galles del nord, che gli chiede una serie di tre conferenze per la sessione accademica del 1941-42. porta Lewis a scrivere A preface to Paradise lost, In quell’occasione egli presenta, per la prima volta, quello che sarebbe stato il suo Preface.[2] L’opera è poi pubblicata dalla Oxford University Press nel 1942.[3]
[1] Cf. HOOPER, C. S. Lewis, 459-460.
[2] Cf. HOOPER, C. S. Lewis, 461-462.
[3] Cf. Clive Staples LEWIS, A preface to Paradise lost,